Nokia che morì (e visse) mille volte ora fa parte di Microsoft Ragazzi, diciamoci come stanno le cose: siete seduti su una piattaforma che brucia”. Così, giusto tre anni fa, il nuovo ceo di Nokia, Stephen Elop, si presentò ai dipendenti del gruppo, all’epoca ancora di gran lunga leader di mercato nei “mobile”. Una presentazione forte, non c’è che dire. Soprattutto perché Elop, già a capo della Business Division di Microsoft, non si limitò a far circolare il documento all’interno, ma lo distribuì alla stampa, previa spiegazione che per “platform”, termine prestato dall’industria petrolifera, s’intendeva Symbian, ovvero il sistema operativo adottato dal gruppo scandinavo in alternativa ad Android (Google, Samsung) e l’Ios di Apple. Ugo Bertone 04 SET 2013
Risiko telefonico Il divorzio miliardario tra Vodafone e Verizon eccita il mercato tlc Ieri pomeriggio Vittorio Colao, manager bresciano al soldo della regina della Borsa di Londra, Vodafone, ha offerto il tè più ricco della storia della City: 130 miliardi di dollari in arrivo dall’americana Verizon per il 49 per cento di Verizon wireless, il colosso del mobile americano. Un affare formidabile, se si pensa che, fino a pochi mesi fa, diversi consiglieri del gruppo inglese insistevano per vendere per 100 miliardi o anche meno. Ma Colao si è rivelato un ottimo venditore, capace tra l’altro di modulare l’affare in maniera da ridurre quasi a zero l’impatto fiscale dell’operazione: il prezzo sarà pagato, infatti, metà in azioni Verizon, metà in cash. Ugo Bertone 03 SET 2013
Non solo per principio Perché ora Pechino si rifà il trucco all’antioccidentale Compagni, all’erta. “Il potere vi scapperà di mano se non sarete in grado di spazzar via le sette tendenze sovversive che oggi circolano nella società cinese”. Parole grosse, soprattutto se a pronunciare l’anatema contro i sette vizi capitali in arrivo dal capitalismo occidentale è nientemeno che il numero uno, il presidente Xi Jinping. E’ lui in persona, ricostruisce il New York Times, ad aver voluto apporre il sigillo al “Documento numero nove” che il Comitato centrale ha emanato in risposta alle proteste dei giornalisti contro la mossa dei censori intervenuti con mano pesante su un editoriale del Southern Weekend Newspaper di Guangzhou. Ugo Bertone 21 AGO 2013
America autonoma Correva il marzo del 2012 quando Edward Morse, professore a Princeton ma con una lunga esperienza al dipartimento di stato ai tempi di Carter e di Reagan, diede alle stampe un corposo studio dal titolo “Energia 2020: l’America sarà la nuova Arabia Saudita?”. Nel giro di sei mesi il professor Morse fu costretto a metter nel cassetto il suo lavoro per produrne uno nuovo di zecca, uscito a febbraio. Il titolo? “Energia 2020: the Independence day”. Non è escluso che l’accademico di Princeton, alla luce degli ultimi dati, debba esibirsi in una terza fatica. Gli Stati Uniti, infatti, stanno diventando la nuova potenza dell’export di greggio e gas. Ugo Bertone 20 AGO 2013
L’Italia che va Finalmente. Uno dei gioielli famigliari del made in Italy, la Mossi & Ghisolfi di Tortona (M & G) ha deciso di quotarsi in Borsa. Ma non a Piazza Affari, bensì ad Hong Kong dove esordirà in autunno, forse già a settembre, con il marchio M & G Chemicals, con cui l’azienda piemontese si è imposta come leader mondiale del pet destinato agli imballaggi, per lo più di bevande e alimenti. Una decisione, quella di seguire le orme fortunate di Prada (più 90 per cento in due anni di permanenza nel listino asiatico), che, complice il Ferragosto, in Italia ha avuto un’eco modesta. Eppure Vittorio Ghisolfi, classe 1930, che giusto sessant’anni fa ha fondato l’azienda con il suocero non è un industriale qualsiasi. Brambilla La relativa stabilità politica spinge la Borsa e attira gli investitori Ugo Bertone 18 AGO 2013
Origini e segreti di Li&Fung, imprenditori globali “a contratto” La mano invisibile del capitalismo ai tempi dell’economia globale muove i suoi fili da Kowloon, il vecchio distretto manifatturiero di Hong Kong dove ha sede Li&Fung, il gigante sconosciuto che governa buona parte degli acquisti di una famiglia qualsiasi, in Europa, America o anche altrove. Che si tratti di scarpe di Calvin Klein (o di altre decine di marchi), camicie, jeans di Tommy Hilfiger o dell’abbigliamento di Hello Kitty, ma anche di organizzare la produzione di una linea cosmetica di L’Oréal, non manca mai il contributo dei fratelli Victor e William Fung, cinesi di nascita ma laureati ad Harvard, i creatori di quello che è definito nelle scuole di business il modello insuperato di “dispersed manufacturing”. Ugo Bertone 14 AGO 2013
La Bank of England imita la Fed, i banchieri centrali invece le rockstar I tassi resteranno bassi per un bel po’, fino al 2016 almeno, se non oltre, ovvero finché il tasso di disoccupazione non scenderà sotto il 7 per cento (oggi è al 7,8 per cento) che, “sia ben chiaro, non è il nostro obiettivo finale, ma solo una tappa, seppur importante, sulla strada del pieno recupero”. Mark Carney, il canadese chiamato da David Cameron alla testa della Banca d’Inghilterra, al suo debutto ieri non ha certo deluso le attese del governo, ansioso di affidare a un oriundo l’onere di dare una scossa all’economia. Ugo Bertone 08 AGO 2013
Lingotto dolente Sostiene Marchionne che l’Italia non è più un paese per industriali I conti Fiat vanno meglio del previsto. Quelli di Chrysler no. E in Borsa il Lingotto perde più del quattro per cento. A conferma che già oggi, prima del trasloco del titolo a Wall Street, il baricentro del gruppo si è ormai spostato in quel di Detroit, quella città in bancarotta che a Sergio Marchionne piace più di Torino (in riva al Michigan ha comprato non una ma due case). Il trasloco, però, si fa attendere. Ieri, giornata di conti sia in Fiat sia in Chrysler, molti avevano puntato sull’annuncio ufficiale dell’accordo con il fondo Veba, l’ente sanitario e pensionistico del sindacato americano che si rifiuta di cedere la sua quota in Chrysler alle condizioni fissate nel 2009, quando i titoli della Casa americana valevano zero o forse meno. Ugo Bertone 31 LUG 2013
Come e perché è crollato il processo del secolo a Goldman Sachs “Ho detto così perché mi volevate fregare”. Ma che dice, Pellegrini? “Sì, voi della Sec mi stavate addosso, mi facevate domande trabocchetto. Insomma, ho detto quello che volevate…”. Matthew Martens, il capo dei legali della Sec, insiste, ma non troppo: guai a fare la figura dell’aguzzino davanti a una giuria popolare. Ma l’autogol è pesante. Pellegrini era il teste chiave della causa del secolo: la Sec (l’autorità di Borsa in America) contro Fabrice Tourre, già dirigente di Goldman Sachs. Ovvero il popolo degli Stati Uniti contro la banca che, pur di non farsi processare, ha pagato una multa di 550 milioni di dollari. Ugo Bertone 19 LUG 2013
Investitor cortese Fiat assediata continua a investire in Italia, ma si allunga oltreconfine Dottor Marchionne, ha apprezzato le parole di Zanonato? “Ovviamente sì”, replica l’ad del Lingotto in divisa estiva (polo di cotone blu in luogo del maglioncino d’ordinanza), ospite ieri all’Unione industriale di Torino nell’inedita veste di colomba, imperturbabile anche quando il ministro dello Sviluppo economico sottolinea che “il sostanziale fermo dell’impianto di Mirafiori, la sua progressiva obsolescenza, creano incertezza e sono elemento di preoccupazione”. Ci sarebbe di che replicare, viste le recenti rassicurazioni di Fiat al governo. Ma non è il caso. Meglio apprezzare l’apertura di Flavio Zanonato: “La Fiat è un patrimonio del paese, non è qualcosa di staccato o indifferente. E’ uno degli asset del paese, va benvoluto e aiutato in ogni modo”. Ugo Bertone 09 LUG 2013